martedì 24 luglio 2018

Una Siciliana in Colombia: un viaggio alla scoperta di un popolo che sta rinascendo. Decima e ultima puntata

Decima puntata (per le puntate precedenti clicca qui) del reportage della nostra volontaria LORY STRANO che sta raccontando la sua esperienza di siciliana in Colombia, un paese che sta vivendo un periodo di forti cambiamenti sociali ed economici a seguito dell'accordo firmato Il 24 novembre 2016 fra il governo colombiano e i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), una formazione di stampo marxista attiva da più di cinquant’anni che ha messo fine, grazie anche alla determinazione del presidente Colombiano Juan Manuel Santos, ad un lunghissimo conflitto armato che ha provocato quasi 220 mila morti, migliaia di desaparecidos e  sfollati per un totale di otto milioni di vittime. 

Quando il viaggio sta terminando lo senti. Un brivido ti attraversa, senti già la nostalgia, ti senti un po’ ladra, per aver rubato il loro, mescolato le loro emozioni, riportato in vita ferite e ricordi. Ti senti più ricca ma il tuo cuore quasi non ce la fa più, il corpo è stanco di assorbire tanto sole e tanto camminare.
Mi lascio andare al posto. Conosco un gruppo di indigeni, mi portano al loro luogo sacro, un albero di banane di cui loro sentono l’energia. Un bastone di legno è l’arma per difendersi, uno solo di loro ha l’autorità per tenerla, lui è il guardiano. Mi raccontano lo strazio di lasciare la casa durante il conflitto e ritrovarsi a vivere a La Pista. Quel luogo era una pista di atterraggio, trasformato durante gli anni della violenza in un quartiere di sfollati, una strada lunga di polvere rossa, dove indigeni e afrodiscendenti convivono pacificamente condividendo il loro comune destino di sopravvissuti.
Ripenso al Prof, so che lo vedrò presto a Cartagena, mi mancano le sue riflessioni e i suoi abbracci rassicuranti. Lui mi crede quello che forse mai sarò in quella cupa terra che non sa sognare: una vera reporter.
Glielo lascio credere e forse lo lascio credere anche a me, che questo viaggio sia un vero cammino verso il mio reportage. Comincio a sentire già la nostalgia mentre il panorama si fa sempre più straziante. Ci sono dei bambini che si fanno il bagno in un’acqua lurida, accanto le mamme che lavano i piatti nella stessa acqua. Nuotano e mi salutano. Non sanno che è una multinazionale  che produce olio di palma ad aver preso tutta la loro acqua e a sporcare quel poco che resta.

Incontro D. che lotta da anni per l’acqua, è minacciato di morte ogni giorno che passa ma lui non vuole fermarsi. Io vorrei fermarmi lì con lui, con loro e lottare ma sento che la strada mi chiama, devo tornare.
Ritorno a Cartagena, dai colori, dalle scene familiari a cui mi sono abituata e da quelle a cui non mi abituerò  mai. Il sole è caldo, scendo dal taxi in fretta perché non vedo l’ora di riabbracciare L. il professore e raccontargli tutto, a lui che è l’unico che io senta vicino.
Sto per entrare in ascensore e incontro W, il musicista pieno di sogni che avevo conosciuto i primi giorni. Mi dice che ha smesso di spendere soldi per la cocaina, adesso fa anche la guida turistica, ha una fidanzata e si stanno trasferendo nel mio stesso condominio.
Era stato un lungo inverno per lui che adesso si lasciava alle spalle. Così come l’inverno  che anch’io avevo lasciato alle spalle, consumando km che inaridivano il paesaggio ma che lasciavano spazio a un verde prezioso. Non ho mai capito come quei colori potessero fondersi cosi poeticamente, sarà la magia inspiegabile che abita quei luoghi.  Quell’inverno mi fa compagnia anche qui nel mio nuovo posto nel mondo, il semi arido brasiliano, assetato e secco.

La sensazione del viaggio costante e degli spazi dei ritorni che portano ad altri viaggi ha accompagnato questi scritti, lenti e laboriosi. Compagni del processo comune ad ogni rientro, quello che ti porta al superamento della nostalgia e al racconto che libera. Grazie a chi ha accompagnato questa fuoriuscita libera di pensieri disordinati, di ricordi intrappolati, di sentimenti aggrovigliati. Grazie al prof. L che ha sempre saputo vedere in me ciò che non vedo. Forse in un’altra vita ci saremmo amati eternamente. Grazie a chi ha letto e a chi mi ha saggiamente consigliata, grazie a chi si è lasciato andare alle parole e ha cercato di immaginare.

Spero di aver contribuito alla vostra capacità di immedesimarvi, non perdetela mai, è la chiave per la vera comprensione del mondo e di noi stessi.

____________________



LORENZA STRANO - Appassionata di giornalismo e viaggi, instancabile volontaria per diverse associazioni e organizzazioni locali e internazionali, Lory Strano si è lanciata dopo la triennale in comunicazione nel mondo della cooperazione internazionale. Nel 2016, anno di conseguimento della laurea magistrale in Cooperazione e Sviluppo, è passata dal lavorare per una Ong ambientalista in Spagna a fare la ricercatrice per una università in Sud America. L’ultima tappa è stata la Colombia,  da dove racconta l’esperienza di una siciliana alle prese col mondo dei diritti umani in un paese lacerato dal conflitto e con tutte le carte in regole per fare la storia con il processo di pace. 

Insieme per un Brasile di resistenza e di diritti, uniti senza frontiere per l’agricoltura familiare.

In momenti amari della storia, quando tutto sembra andare storto, in punta di piedi c'è sempre qualcuno che spera, che semina e che lotta. La nostra lotta per i diritti supera i confini e le frontiere, noi come Consultorio dei diritti MIF abbiamo raggiunto il Brasile per sostenere la XIV Fiera dell’Agricoltura familiare economia solidale popolare di Crateús. Nella cittadina dell’entroterra semiarido del Ceará si sono incontrate persone di diverse culture, tradizioni e professioni.

Non è stato solo un momento di commercializzazione di prodotti ma di confronto, apertura e conoscenza. Durante la fiera infatti si è tenuto il primo incontro di pescatrici e pescatori del semiarido del Brasile, la prima assemblea della gioventú,un grande incontro nazionale del volontariato Caritas.


E ancora proiezioni di film con tema genere, piccoli corsi per l’agricoltura sostenibile, visite fuori porta per conoscere tecnologie agro ecologiche e pratiche di convivenza con il clima del semiarido.

Siamo estremamente orgogliosi di aver contribuito a questa miscela di accenti, persone provenienti da ogni angolo di questo irriverente e ricco Brasile. Più di 25.000 persone hanno visitato la Piazza Gentil Cardoso, il 7 e 8 giugno 2018. Quest'anno la fiera ha riunito circa 360 commercianti per vendere i loro prodotti artigianali e alimenti liberi da pesticidi. In un mondo che privilegia sempre piú multinazionali e grandi progetti questo evento simboleggia una piccola e lenta rivoluzione di cui vogliamo far parte. 


Noi insieme a piú di 20 organizzazioni, più di 100 volontari e volontari abbiamo reso questa fiera una grande festa, una festa di resistenza e valorizzazione dell'agricoltura del semi arido brasiliano per mostrare l’altra faccia di un paese enorme troppo spesso schiacciato dai nostri sterili stereotipi.



____________________



LORENZA STRANO - Appassionata di giornalismo e viaggi, instancabile volontaria per diverse associazioni e organizzazioni locali e internazionali, Lory Strano si è lanciata dopo la triennale in comunicazione nel mondo della cooperazione internazionale. Nel 2016, anno di conseguimento della laurea magistrale in Cooperazione e Sviluppo, è passata dal lavorare per una Ong ambientalista in Spagna a fare la ricercatrice per una università in Sud America. L’ultima tappa è stata la Colombia,  da dove racconta l’esperienza di una siciliana alle prese col mondo dei diritti umani in un paese lacerato dal conflitto e con tutte le carte in regole per fare la storia con il processo di pace. 

domenica 3 giugno 2018

Tornano le classi di bioenergetica al Parco della Salute di Palermo


Dal 4 giugno 2018, tutti i lunedì pomeriggio, dalle 18,30 alle 19,45 al Parco della Salute, Foro Italico, Palermo, la E.Co. Onlus Esperienza Counseling, propone un ciclo di CLASSI DI BIOENERGETICA all'aperto.

La Classe di Esercizi di Bioenergetica è una sequenza di esercizi ideata dallo psicoterapeuta Alexander Lowen, fondatore dell'Analisi Bioenergetica. Attraverso il movimento è possibile scaricare e riattivare l'energia del corpo, creare lo spazio per riconnettersi al respiro e liberare la voce per far fluire le emozioni senza ostacoli.

Gli esercizi di Bioenergetica aiutano a ripristinare una buona salute emotiva e corporea in quanto ridanno al corpo la spontaneità perduta, ne rafforzano la vitalità e lo armonizzano con la mente.

Attraverso esercizi specifici è possibile accrescere la propria energia vitale, migliorare la propria respirazione e aumentare il proprio stato di benessere sciogliendo le tensioni legate allo stress della vita quotidiana.

Le classi si tengono a Palermo il lunedì pomeriggio, dalle 18,30 alle 19,45 presso il Parco della Salute, al Foro Italico. Quest'anno verrà richiesto un piccolo contributo per la partecipazione.

E' consigliato un abbigliamento comodo e un tappetino da ginnastica o un telo da mare.

Per info e prenotazioni: 
Alessandra Patti, Conduttrice di Classi in Bioenergetica certificata Società Italiana di Analisi Bioenergetica Roma. Mobile 328 335 2671

Ecco come raggiungere il Parco della salute


WEB: http://www.eco-onlus.ithttp://parcodellasalute.it/it/

Una Siciliana in Colombia: un viaggio alla scoperta di un popolo che sta rinascendo. Nona puntata

Luz Nelly
Nona puntata (per le puntate precedenti clicca qui) del reportage della nostra volontaria LORY STRANO che sta raccontando la sua esperienza di siciliana in Colombia, un paese che sta vivendo un periodo di forti cambiamenti sociali ed economici a seguito dell'accordo firmato Il 24 novembre 2016 fra il governo colombiano e i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), una formazione di stampo marxista attiva da più di cinquant’anni che ha messo fine, grazie anche alla determinazione del presidente Colombiano Juan Manuel Santos, ad un lunghissimo conflitto armato che ha provocato quasi 220 mila morti, migliaia di desaparecidos e  sfollati per un totale di otto milioni di vittime. 

E poi arriva lei, femmina come la vita, come la speranza, come la luce. Si chiama Luz Nelly, mi accoglie con un’aria sbarazzina da 15enne, in stile vagamente contadino, con jeans, camicia a quadri  e cappello di paglia. Sembra uscita da un film dal sapore nostalgico e mi racconta una delle storie più toccanti sul conflitto armato. Una storia montemariana di lotta, esistenze e resistenze.
Qui a Matuya la conoscono tutti, è la seño, maestra di scuola elementare che si dedica a tutti e a tutto, non c’è evento che non si organizzato da lei, problema che lei non tenti di risolvere. Single con due figli, una vita per i suoi piccoli studenti.

Non sembrano lontani i giorni in cui Luz, doveva litigare al mattino con forze armate che le impedivano di svolgere le lezioni.

Gli alunni la rassicuravano, mentre gli scontri a fuoco tra paramilitari e guerrilleros avvenivano sopra le loro teste, sopra le aule, sopra la loro voglia di avere una vita normale.
Erano loro che le davano la forza di reagire, di gridare i propri diritti di fronte a quegli uomini e a quelle donne che avevano scelto la via della violenza.
Cosi Luz, un giorno decise di dire basta, che dovevano andare via da quelle mura, lei e i suoi piccoli studenti, che di piccolo avevano solo la statura.
Dopo varie richieste, sopralluoghi, pensieri, riflessioni, decise con un gruppo di genitori di comprare un pezzo di terra un po’ più in là, più lontano dagli scontri ma sempre vicino agli abitanti.
Con voce mistica e sguardo ispirato, Luz mi ricordò tutti i dettagli di quel giorno, il giorno in cui vide quel pezzo di terra che le sembrò perfetto per costruire una nuova scuola.
Suona come pure follia, in Colombia, in tempo di conflitto, mettersi in testa che si possa comprare una terra e montarci su un posto per studiare.
Ma questa è la terra del realismo magico, dove chi crede, chi resiste, trasforma la realtà in magia.

Oggi Luz, insegna con altri maestri e maestre, in una scuola costruita a pezzettini, un pezzo dalla comunità, genitori e parenti, un pezzo dal ministero, dove mancano ancora tante cose. A volte l’aula può essere un pezzetto d’erba all’ombra di un albero.



Ma qui a Matuya, la speranza e la passione sembrano non sparire mai. Sono eterni nel sorriso di Luz, nella sua vita che costruisce come un puzzle, che tira avanti da madre single con la grinta di un esercito.


Un esercito di stimoli vitali.

____________________



LORENZA STRANO - Appassionata di giornalismo e viaggi, instancabile volontaria per diverse associazioni e organizzazioni locali e internazionali, Lory Strano si è lanciata dopo la triennale in comunicazione nel mondo della cooperazione internazionale. Nel 2016, anno di conseguimento della laurea magistrale in Cooperazione e Sviluppo, è passata dal lavorare per una Ong ambientalista in Spagna a fare la ricercatrice per una università in Sud America. L’ultima tappa è stata la Colombia,  da dove racconta l’esperienza di una siciliana alle prese col mondo dei diritti umani in un paese lacerato dal conflitto e con tutte le carte in regole per fare la storia con il processo di pace. 

lunedì 14 maggio 2018

ANTONELLA MUSSO al Consultorio dei diritti MIF

Settimo appuntamento con il ciclo di videointerviste "Storie di persone, storie di diritti, storie che hanno fatto la storia", in cui alcune personalità, che nella città di Palermo, si sono distinte per aver sostenuto e portato avanti i diritti dei più deboli, si raccontano davanti alle telecamere del Consultorio dei diritti MIF.

Una chiaccherata informale e accogliente dove poter conoscere in maniera più approfondita la persona intervistata, conoscendo aspetti del proprio percorso di vita che, nei contesti pubblici di tutti giorni difficilmente vengono fuori.

Oggi incontriamo Antonella Musso, psicologa figura di rilievo, a Palermo, per le lotte per i diritti dei disabili e le pari opportunità, portate avanti dal 1990 al 2015 in qualità di dirigente dell' Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ​ e ancora oggi in quanto esperta in Diversity Disability Management.

Buona visione


sabato 5 maggio 2018

Fibromialgia: una storia ancora da scrivere

Ci eravamo occupati tempo fa di questo tema e, da allora, la richiesta di riconoscimento al Ministero della Salute si è fatta sempre più serrata; la risonanza che la conoscenza della sindrome ha portato è notevole e, senza dubbio, ancora una volta, non è possibile rimanere indifferenti.

Abbiamo trattato l’argomento in toni multidisciplinari, partendo dalla descrizione dei sintomi (clicca qui), dall’approccio farmacologico (clicca qui) e dal punto di vista giuridico (clicca qui).

Oggi aggiungiamo un altro tassello al mosaico che compone la fibromialgia.

Si avvicina, infatti, la giornata mondiale dedicata alla sindrome: il 12 maggio in molte piazze di Italia vi saranno passeggiate di solidarietà e banchetti informativi dove sarà possibile acquistare, come sostegno alla ricerca, le campanule ormai simbolo della battaglia.


A Palermo la sensibilità verso la fibromialgia è molto alta.

Infatti la sezione AISF di Bagheria, in aggiunta alle attività previste a livello nazionale, ha organizzato una giornata di promozione del benessere attraverso discipline non mediche.

Il 12 maggio, a partire dalle 10 di mattina, in seno alla manifestazione MOVIMENTO È SALUTE, al Foro Italico saranno proposte ai pazienti fibromialgici, e a tutti coloro che vogliano partecipare, delle attività di benessere psicofisico per spostare l’attenzione dalla cura farmacologica della sindrome, alla migliore gestione di essa nella vita quotidiana.

Tra i professionisti sarà presente anche Alessandra Patti, Counselor Relazionale Professional che, in quanto conduttrice di classi in bioenergetica, sarà impegnata proprio nella promozione del benessere attraverso questa particolare attività.

Da un anno circa, Alessandra, insieme a Federica Marcianti, Counselor Professional, ha avviato una progettazione di attività, per l'appunto non mediche, per pazienti fibromialgici.

Nel dettaglio sono stati organizzati incontri di gruppo con l'utilizzo di strumenti espressivi, gruppi di attivazione mente corpo, classi di esercizi rivolte anche a fibromialgici.

Dare spazio all'espressività e portare l'attenzione ad un corpo che tante volte si percepisce ostile provando a mitigare le tensioni muscolari croniche e diffuse con esercizi di presa di coscienza e di sblocco può essere un'opportunità per rendere sostenibile delle difficoltà oggettive.

Brevemente. La Classe di esercizi in Bioenergetica è una sequenza di esercizi ideata dallo psicoterapeuta Alexander Lowen, fondatore dell'Analisi Bioenergetica.

Partendo dal principio che “ogni persona è il proprio corpo”, la bioenergetica si focalizza sulla possibilità di scaricare le tensioni fisiche per vivere le emozioni senza trattenerle. Gli esercizi bioenergetici, oltre ad alleggerire i muscoli contratti ed energeticamente scarichi, costituiscono un’occasione di riattivazione perché provocano una piacevole sensazione di benessere sia a livello fisico sia a livello emozionale.

Per saperne di più ecco qualche articolo sulle classi di esercizi in bioenergetica e sul possibile connubio tra fibromialgia e bioenergetica.

Le classi di bioenergetica


La Fibromialgia e la Bioenergetica da nicolettacinotti.net


Fibromialgia: la malattia invisibile da nicolettacinotti.net

Anche a te capita di vivere momenti in cui senti che il tuo corpo proprio non ce la fa più? vorresti chiedere aiuto ma non sai a chi rivolgerti? magari hai paura di trovare persone che vogliono guadagnare sulle tue sofferenze? 

Forse non lo sai ma a Palermo esiste il Consultorio dei diritti M.I.F, un'equipe di professionisti (educatori, mediatori familiari, pedagogisti, psicologi, counselor, naturopati, farmacisti) che possono fornirti consulenza gratuita di base e un orientamento qualificato in caso di situazioni di forte disagio fisico o psichico, nella vita quotidiana, o quando qualche tuo diritto pensi non sia garantito. Puoi subito segnalare una problematica attraverso un apposito form online (clicca qui) , e, tutti i giovedì, potrai venirci a trovare tutti i giovedì dalle 15,30 alle 18,30 in via Giacomo Cusmano 4 a Palermo. Fissa immediatamente un appuntamento chiamando il numero 
331 125 3780.


____________________


FEDERICA MARCIANTI - Sperimentatrice di se stessa, ha sempre cercato di variare le esperienze durante il suo percorso, mantenendo, però, un unico comune denominatore: il desiderio di conoscere, dentro e fuori dall'Italia, per integrare, di volta in volta, tutti i tasselli nella sua crescita personale e professionale. Specializzata in Filologia moderna, durante l’università ha deciso di ripristinare una sua antica passione: le relazioni d'aiuto.

E' diventata infatti Professional Counselor di Gestalt integrata presso la scuola SiPGI di Trapani. Durante la sua formazione ha lavorato con gli adolescenti in sportelli di ascolto e laboratori in classe, e in percorsi di counseling da lei creati per persone affette da fibromialgia. Crede che la consapevolezza di sé è una delle cose più difficili, ma più importanti da raggiungere nella vita e può essere fatto solo percorrendo la strada dell’empatia e di un’affettività più sana.

________________________________________________ 


ALESSANDRA PATTI - Counselor Relazionale Professionale (dal 2003) ed a Mediazione Corporea (dal 2016), Sociologo clinico. E’ Segretario Nazionale di ANCoRe (Associazione Nazionale Counselor Relazionali) cui è anche iscritta dal 2004 con il n.49. Inoltre è Vicepresidente di E.Co. Esperienza Counseling Onlus, Associazione che a Palermo promuove e opera attraverso il Counseling quale attività di facilitazione delle dinamiche comunicativo relazionali interpersonali, e di sviluppo dell’individuo. Dal 2015 ha conseguito il titolo di Conduttrice di Gruppi di Parola per figli di genitori separati a seguito di una formazione di durata annuale effettuata con Marie Simon. Dal 2016 è Conduttrice di classi di esercizi in Bioenergetica, formata e iscritta presso Società Italiana di Analisi Bioenergetica (Siab) di Roma.


lunedì 16 aprile 2018

La persona al Centro: Esperienze e buone prassi di contrasto alla povertà educativa


Si terrà presso l'Aula Magna della Corte d'Appello di Palermo, in Piazza Vittorio Emanuele Orlando, sabato 21 aprile 2018 alle ore 9.00 il seminario "La persona al centro: esperienze e buone prassi di contrasto alla povertà educativa". Un incontro multidisciplinare promosso da Arciragazzi Palermo e dal Consultorio dei diritti MIF.


La manifestazione è organizzata in rete con le associazioni AFAP (Associazione Famiglie Affidatarie Palermo), ANOLF Sicilia (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere" in compartecipazione con il CeSVoP, Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo con la partnership del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, il Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza del Comune di Palermo, AnCoRe (Associazione Nazionale Counselor Relazionali), AIMF (Associazione Italiana Mediatori Familiari) e CNCP (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti).


Il seminario sarà l'occasione per affrontare la tematica della povertà educativa a Palermo attraverso il contributo e le testimonianze di vari professionisti, quali Avvocati, Esperti Giuristi, Counselor, Mediatori Familiari e Pedagogisti.


Interverranno, fra gli altri: Giuseppe Di Chiara, Ordinario di diritto processuale penale, Università degli Studi di Palermo; Pasquale D'Andrea, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di PalermoMaria Tarantino, Avvocato, volontaria del Consultorio dei diritti MIF (Minori Immigrati Famiglie); Valentina Campanella, Presidente Regionale ANOLF Sicilia, Associazione Nazionale Oltre le Frontiere; Daniele Papa, Avvocato, Cledu, Clinica Legale per i Diritti Umani; Marinella Governale, Consigliera AFAP, Associazione Famiglie Affidatarie Palermo OnlusDaniela Baccarella, Pedagogista, Mediatore Familiare AIMeF; Giuseppe Mattina, Assessore alla Cittadinanza Solidale, Diritto e Dignità dell'Abitare, Beni Comuni, Partecipazione del Comune di PalermoValentina Passariello, Counselor, volontaria del Consultorio dei diritti MIF (Minori Immigrati Famiglie); Rocco Aldo Lucido, Farmacista, counselor formatore-supervisore (L. 4/13) Tesoriere CNCP Regione SiciliaAlessandra Patti, Counselor Relazionale Profesional, Segretario Nazionale di ANCoRe, Associazione Nazionale Counselor Relazionali.


Parteciperanno inoltre: Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo; Francesco Leone, Avvocato, Presidente Agius, Associazione Giuristi Italiani; Antonello Armetta, Avvocato, Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Palermo; Giuditta Petrillo, Presidente del CeSVoP, Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo; Antonia Serio, Pedagogista, Insegnate, Presidente Associazione Arciragazzi Palermo; Alessandra Moscato, Mediatore Familiare e Vice consigliere A.I.Me.F. per la Regione Sicilia.


Modererà l'incontro Vincenzo D'amico, Avvocato, volontario Arciragazzi Palermo fondatore del Consultorio dei diritti MIF (Minori Immigrati Famiglie) 


Salvo Piparo
Il seminario sarà accompagnato da momenti di parola proposti dal narratore palermitano Salvo Piparo.


Durante la giornata verrà presentata la pubblicazione “La Multidisciplinarietà dei diritti” realizzata da Arciragazzi Palermo con il supporto del CeSVoP.

L'evento ha il Patrocinio gratuito dell'Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, sarà pertanto rilasciato, su richiesta, regolare  attestato di partecipazione, valido per il riconoscimento dell'attività seminariale all'Ordine. (dopo aver regolarmente firmato in entrata e uscita, il modulo di registrazione predisposto dalla segreteria organizzativa del seminario)


L’evento è in corso di accreditamento per:

- 3 crediti formativi dal COA di Palermo
- 3 crediti formativi dal CNCP
- Ordine Professionale Assistenti Sociali Regione Sicilia



domenica 15 aprile 2018

La Persona al Centro: ecco il programma completo

Ci siamo, ormai manca pochissimo, il prossimo Sabato 21 aprile 2018 si terrà presso l'Aula Magna della Corte d'Appello di Palermo, in Piazza Vittorio Emanuele Orlando, il seminario "La persona al centro: esperienze e buone prassi di contrasto alla povertà educativa". Un incontro multidisciplinare promosso da Arciragazzi Palermo e dal Consultorio dei diritti MIF.

La manifestazione è organizzata in rete con le associazioni AFAP (Associazione Famiglie Affidatarie Palermo), ANOLF Sicilia (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere" in compartecipazione con il CeSVoP, Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo con la partnership del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, il Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza del Comune di Palermo, AnCoRe (Associazione Nazionale Counselor Relazionali), AIMF (Associazione Italiana Mediatori Familiari) e CNCP (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti). 


Il seminario sarà l'occasione per affrontare la tematica della povertà educativa a Palermo attraverso il contributo e le testimonianze di vari professionisti, quali Avvocati, Esperti Giuristi, Counselor, Mediatori Familiari e Pedagogisti.

Ecco il programma completo degli interventi:


Saluti istituzionali
Leoluca Orlando Sindaco di Palermo
Francesco Leone Avvocato, Presidente Agius, Associazione Giuristi Italiani
Antonello Armetta Avvocato, Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Palermo
Giuditta Petrillo Presidente del CeSVoP, Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo
Antonia Serio Pedagogista, Insegnante, Presidente Associazione Arciragazzi Palermo
Alessandra Moscato Mediatore Familiare e Vice consigliere A.I.Me.F. per la Regione Sicilia; Componente Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia

Introduce e modera:
Vincenzo D'amico Avvocato, volontario Arciragazzi Palermo, fondatore del Consultorio dei diritti MIF (Minori Immigrati Famiglie)

“Superare la povertà educativa: aspetti costituzionali”
Giuseppe Di Chiara Ordinario di Diritto Processuale Penale, Università degli Studi di Palermo

Esperienze e buone prassi

“Povertà educativa e ruolo del Garante a Palermo”
Pasquale D'Andrea Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Palermo

“Ripensare i servizi alla persona: un approccio multidisciplinare”
Maria Tarantino Avvocato, volontaria del Consultorio dei diritti MIF (Minori Immigrati Famiglie)

“Lo sportello ANOLF per gli immigrati”
Valentina Campanella Presidente Regionale ANOLF Sicilia, Associazione Nazionale Oltre le Frontiere

“L’esperienza della Cledu”
Daniele Papa Avvocato, Cledu, Clinica Legale per i Diritti Umani

“L’affido familiare nella città di Palermo”
Marinella Governale Consigliera AFAP, Associazione Famiglie Affidatarie Palermo Onlus 

“Verso la mediazione familiare”
Daniela Baccarella Pedagogista, Mediatore Familiare A.I.Me.F.

“Povertà educativa: il ruolo delle istituzioni”
Giuseppe Mattina Assessore alla Cittadinanza Solidale, Diritto e Dignità dell'Abitare, Beni Comuni, Partecipazione, Comune di Palermo

Verso una rete multidisciplinare di ascolto, orientamento e aiuto a Palermo 

“Il primo contatto: aprirsi all’esperienza dell’ascolto integrale”
Valentina Passariello Counselor (L. 4/13), volontaria del Consultorio dei diritti MIF

 “La comunicazione efficace nei servizi alla persona”
Rocco Aldo Lucido Farmacista, Counselor Formatore-Supervisore (L. 4/13) Tesoriere CNCP Regione Sicilia

 “Dal gruppo di lavoro al lavoro di gruppo: un percorso formativo condiviso”
Alessandra Patti Counselor Relazionale Professional (L. 4/13), Segretario Nazionale di ANCoRe, 

Associazione Nazionale Counselor Relazionali


Per maggiori dettagli cliccare qui


mercoledì 21 marzo 2018

Ricomincio da me

A Palermo, E.Co. E.Co. Esperienza Counseling Onlus organizza un gruppo di parola e di esperienza sul femminile a cadenza quindicinale.

Il percorso, rivolto a donne che vogliano ritagliarsi uno spazio personale di riflessione e scambio, si svilupperà lungo 5 tappe e attraversando una riflessione comune su temi quali la creatività, l'intuito, l'appartenenza, la generatività, la corporeità, la creatività, il piacere...

Gli incontri si terranno, dal 10 Aprile, tutti i martedì (5 incontri a cadenza quindicinale) dalle 16,30 alle 18,00 presso "La Casetta del Custode", Giardino Inglese, ingresso via Duca della Verdura.

Il gruppo sarà condotto da Alessandra Patti e Valeria Balistreri, Counselor professionali.

Per info o iscrizioni:
Tel: 3480113052 - 3283352671
e-mail: esperienza.counseling@gmail.com
Evento facebook (clicca qui)

martedì 20 marzo 2018

Donne vittime della tratta: l'Oba del Benin cancella tutti i giuramenti rituali!

L'associazione di volontariato "Le Donne di Benin City", lancia una campagna di informazione massiva per tutte le donne vittime della tratta per comunicare loro l'importante presa di posizione dell'Oba, sovrano di Benin City, che ha fatto revocare i giuramenti che di fatto, oggi, le obbligano a prostituirsi. 


Ha destato grande interesse negli ambienti nigeriani (e non solo) il pronunciamento dell'Oba del Benin, Ewuare II, contro la tratta di esseri umani. L'oba ha chiesto ai "medici nativi" di revocare i giuramenti già posti della vittime di tratta svicolando così le donne dalle maledizioni poste in essere dai riti celebrati. Una notizia che interessa tutte le giovani donne nigeriane giunte in Italia negli ultimi anni e costrette alla prostituzione.

Sin dal suo insediamento l'Oba ha strettamente collaborato con il Governatore dell'Edo State, Godwin Obaseki, eletto il 12 novembre 2016.

Alcuni giorni fa l'Oba ha chiamato a raccolta tutti i medici tradizionali formulando una sorta di "editto" in cui li obbliga a non mettere in atto giuramenti rituali (che in Italia conosciamo genericamente come riti vudù o jujù) che costringono giovani donne nigeriane a restituire soldi ad organizzazioni criminali che le portano in Europa (ed in particolare in Italia) a prostituirsi. Allo stesso tempo l'editto libera (anche con azione retroattiva) le donne dal vincolo e le mette nelle condizioni di denunciare i criminali.


Infatti, l'Oba, ha anche pronunciato parole molto dure contro le confraternite che sono alla base della mafia nigeriana che gestisce da decenni il traffico di esseri umani allo scopo di sfruttamento nel mondo della prostituzione e strettamente connesso con lo spaccio di stupefacenti. Il ruolo dei medici nativi è quello di svolgere, a pagamento, riti che impegnano la ragazza e la sua famiglia alla restituzione del debito accumulato per arrivare in Europa (tra i 20 e i 40 mila euro) pena l'arrivo di maledizioni di ogni genere. Giocando sulla credenza, sull'ignoranza e sul potere acquisito i medici nativi vincolano le vittime a non parlare del proprio giuramento e a restituire fino all'ultimo centesimo il loro debito.

A seguito di tali accadimenti, i volontari dell'associazione "Le donne di Benin City", da alcuni anni, impegnata nella tutela dei diritti delle donne vittime della tratta, sta lanciando una campagna di informazione proprio per far arrivare questa importantissima notizia proprio alle donne che attualmente si prostituiscono e, probabilmente, non sono a conoscenza di questo "editto" dell'Oba del Benin.


Verrà pertanto organizzata una simbolica FESTA DELLA LIBERTA', presso la sede dell'Associazione Santa Chiara, in Piazza Santa Chiara 11 a Palermo, il prossimo 14 aprile dalle 17 alle 22 dove verranno sensibilizzate alla causa tutte le comunità palermitane, le istituzioni, le associazioni e i liberi cittadini per diffondere il più possibile questa notizia.

La manifestazione è organizzata in compartecipazione con l'Associazione "Santa Chiara", Addio Spreco e il Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo.

Cliccando qui è possibile scaricare il volantino, in inglese e italiano, in cui si diffonde l'editto dell'Oba.

Per maggiori informazioni https://donnedibenincitypalermo.wordpress.com/ è possibile contattare i volontari dell'associazione "Le donne di Benin City" al 351 22 72 697 oppure via mail all'indirizzo donnedibenincitypalermo@gmail.com

Ecco il video dell'editto dell'Oba del Benin

mercoledì 28 febbraio 2018

Maria Di Carlo al Consultorio dei diritti MIF

Sesto appuntamento con il ciclo di videointerviste "Storie di persone, storie di diritti, storie che hanno fatto la storia", in cui alcune personalità, che nella città di Palermo, si sono distinte per aver sostenuto e portato avanti i diritti dei più deboli, si raccontano davanti alle telecamere del Consultorio dei diritti MIF.

Una chiaccherata informale e accogliente dove poter conoscere in maniera più approfondita la persona intervistata, conoscendo aspetti del proprio percorso di vita che, nei contesti pubblici di tutti giorni difficilmente vengono fuori.

Oggi incontriamo Maria Di Carlo, figura di rilievo, a Palermo, nella lotta per i diritti delle donne, che ci racconta la sua storia, iniziata come giovane studentessa impegnata nella Corleone degli anni '70. Maria ci racconta i continui scontri con una mentalità chiusa e bigotta, sopratutto rispetto a certe tematiche come l'omosessualità, il femminismo e la mafia.

Per il suo impegno sociale e militante, Maria andrà incontro a diverse resistenze, sopratutto a livello familiare, che la porteranno a denunciare suo padre, che, per rivendicare il suo potere, l'aveva fatta ritirare dalla scuola.

Si tratta di una testimonianza molto toccante, che ricostruisce uno spaccato della Sicilia degli anni '70 teatro di un forte scontro generazionale, fra la dilagante creatività delle nuove generazioni che rivendicavano libertà di espressione e il conservatorismo delle vecchie fortemente legate a sistemi familiari patriarcali dove le donne non avevano nessuna voce in capitolo.

Buona visione

mercoledì 21 febbraio 2018

Una Siciliana in Colombia: un viaggio alla scoperta di un popolo che sta rinascendo. Ottava puntata

ph Lory Strano
Ottava puntata (per le puntate precedenti clicca qui) del reportage della nostra volontaria LORY STRANO che sta raccontando la sua esperienza di siciliana in Colombia, un paese che sta vivendo un periodo di forti cambiamenti sociali ed economici a seguito dell'accordo firmato Il 24 novembre 2016 fra il governo colombiano e i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), una formazione di stampo marxista attiva da più di cinquant’anni che ha messo fine, grazie anche alla determinazione del presidente Colombiano Juan Manuel Santos, ad un lunghissimo conflitto armato che ha provocato quasi 220 mila morti, migliaia di desaparecidos e  sfollati per un totale di otto milioni di vittime. 


Una mattina mi sveglio e sento che è il momento di proseguire il viaggio. Sono drogata di storie, devo raccoglierne sempre più, coprire più km. Saluto S. e tutta la famiglia, il padre con la sua espressione umile e tenera, il fratello con le sue visioni rassegnate e l’umorismo come antidoto, la mamma con la gentilezza e la passione. Abbraccio S. è triste perchè le tenevo compagnia ma sa che la sua finestra sul mondo non smetterà di scriverle.
il vicino mi lascia con la moto verso il centro del paesino per 1000 pesos, gli sguardi addosso questa straniera che ha vissuto qualche giorno la loro vita. su uno dei bus che percorrono la lunga e unica strada de Los Montes de Maria, mi soffermo a pensare al professor L., mi manca parlare con lui ma adesso sono più forte e lo ringrazio per le volte che mi ha incoraggiata a prendere lo zaino e a non aver timore dei miei sogni. Guardo fuori e quei monti si sono trasformati: sono casa, hanno la forma che prendono le cose quando sono tue, dejavu, come se fossero sempre state lì dentro di te, come se le avessi già viste in sogno.

Penso a come dare un volto a chi un volto l’ha cercato per anni tra i piedi del letto, nascosti per soffocare il frastuono della paura quando lì fuori, in quelle notti buie la violenza spegnava le luci del villaggio, e il segno inequivocabile che erano arrivati a prendersi i sogni. “Ho passato la mia infanzia con il materasso sopra la testa, per ripararmi dai colpi di guerrilleros pieni di sè o paramilitari spietati” mi dice N. sul bus che mi porta a El Carmen.

ph Lory Strano

Ha una fisarmonica con sè, a breve allieterà un intero villaggio con la musica, perchè qui non si è mai fermata, anche durante il conflitto da varie voci ho ascoltato che si continuava a suonare che la violenza ha sempre lasciato spazio a quella bellezza dell’arte, della poesia, delle canzoni. è così intuitivo ci diciamo io e N, se la solitudine in Colombia si scacciava con la musica, la pace si costruirà con quella. C’è bisogno di una colonna sonora che suoni qualcosa di diverso, che esorcizzi il dolore, la pace è fragile, delicata e ha bisogno di un cuore pulsante che riaffermi l’identità che lasci andare le ferite del passato.

Mi risuonano le parole del prof L., la sublimazione dell’arte può tutto, Los Montes de Maria sono anche altro, c’è danza, c’è ritmo, i racconti di dolore si devono anche ballare.

Continuo verso il Carmen, la mia ricerca dell’altra faccia della storia segue, scendo dal bus e mi aspetta E., un giovane fotografo che avevo conosciuto a un incontro sulla memoria storica. Si è fatto prestare la moto da un amico per portare in giro la sua amica gringa e farle conoscere quel lato nascosto dei monti che ti arriva all’anima. Tra le foglie più verdi che abbia visto e una leggera piogge che ci coglie impreparati, scorgo la casa colorata rosa e blu del leader pacifista sopravvissuto ad anni di tempeste.
“Pacificamente siamo riusciti a ridurre l’ondata della violenza, qui in questo punto del monte non funzionano telefoni, anni fa non li avevamo neanche, eppure trovavamo un modo per comunicare tra noi contadini per difenderci. Se qualcuno veniva minacciato, ci presentavamo tutti a casa sua disarmati ma con
Varie volte è stato inserito in programmi speciali di protezione che si trasformavano semplicemente in un gilet antiproiettili e in un filo diretto con le forze dell’ordine. Tutte cose che lui non ha mai utilizzato, credendo di più nel movimento per la pace che abita la parte più alta del monte, un tempo rifugio perfetto per gli attori della violenza.
Questo stesso movimento ha organizzato una grande marcia di contadini verso Cartagena per rivendicare diritti ancora non garantiti in tempi di pace. I politici hanno fermato l’avanzata andando incontro alla gente, con cui hanno poi stilato un documento di 91 su cui lavorare insieme.
Anche questo è Montes de Maria, coraggio di voler cambiare le cose nella solitudine a cui non ci si rassegna.
W. mi presta degli stivali per lasciare la casa accerchiata dal fango della pioggia battente, io e E. torniamo a ritroso verso la moto che avevamo abbandonato a metà strada tra gli alberi nel silenzio.
lo ascolto e ha un suono meraviglioso, quello che hanno i miracoli umani.
Domani ne incontrerò un altro e questa volta sarà donna.
____________________



LORENZA STRANO - Appassionata di giornalismo e viaggi, instancabile volontaria per diverse associazioni e organizzazioni locali e internazionali, Lory Strano si è lanciata dopo la triennale in comunicazione nel mondo della cooperazione internazionale. Nel 2016, anno di conseguimento della laurea magistrale in Cooperazione e Sviluppo, è passata dal lavorare per una Ong ambientalista in Spagna a fare la ricercatrice per una università in Sud America. L’ultima tappa è stata la Colombia,  da dove racconta l’esperienza di una siciliana alle prese col mondo dei diritti umani in un paese lacerato dal conflitto e con tutte le carte in regole per fare la storia con il processo di pace. 

giovedì 15 febbraio 2018

A Palermo il 24 e 25 febbraio, un corso esperenziale a cura di Arshad Moscogiuri

"Dalla Paura all'Amore: il Codice della mente", questo il titolo del percorso esperenziale a cura di Arshad Moscogiuri, professional trainer e counselor (certificato SICOOL), che si terrà a Palermo, il prossimo 24 e 25 febbraio 2018 presso il  Residence Aquiloni, via Grotte Partanna 5 (Mondello). 

Durante questo corso esperienziale sarà possibile comprendere i meccanismi sociali, biologici, psicologici e metafisici della paura, i diversi livelli in cui si manifesta, i suoi effetti e sintomi, le paure fondamentali e le separazioni che ne conseguono.

La sperimentazione esplorerà invece i territori naturali e rilassati dell’amore per sé, per i propri simili e per la natura tutta. La relazione cosciente tra paura e amore apre la porta a nuovi orizzonti interiori, rendendoci molto più liberi individualmente e collettivamente.




Arshad Moscogiuri è un comunicatore coinvolgente e diretto. Con taglio innovativo e profondo, si occupa dell'unificazione di coscienza individuale, sociale e ambientale. Nei suoi libri e scritti, così come negli appassionanti incontri ed eventi, trasmette una lucida consapevolezza responsabile del nostro tempo, delle dinamiche sociali e della loro influenza sulla nostra psiche, emozioni e spirito. Co-fondatore e direttore dal 2000 al 2016 di una scuola olistica, comune, centro di meditazione e benessere, Arshad è particolarmente attento all'attitudine scientifica, alla chiarezza espositiva e al continuo aggiornamento di una ricerca in costante evoluzione. Si è avvicinato alla meditazione nel 1987 con il Maestro indiano Osho Rajneesh. Professional trainer e counselor (certificato SICOOL), offre consulenze e coaching individuali e insegna a pubblico, docenti e professionisti dal 1995, ha diretto e condotto centinaia di corsi, meditazioni e tecniche di sviluppo personale, collaborando con diverse scuole di formazione.


Per maggiori informazioni sul corso, prenotazioni e iscrizioni clicca qui


mercoledì 14 febbraio 2018

Una Siciliana in Colombia: un viaggio alla scoperta di un popolo che sta rinascendo. Settima puntata.

Settima puntata (per le puntate precedenti clicca qui) del reportage della nostra volontaria LORY STRANO che sta raccontando la sua esperienza di siciliana in Colombia, un paese che sta vivendo un periodo di forti cambiamenti sociali ed economici a seguito dell'accordo firmato Il 24 novembre 2016 fra il governo colombiano e i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), una formazione di stampo marxista attiva da più di cinquant’anni che ha messo fine, grazie anche alla determinazione del presidente Colombiano Juan Manuel Santos, ad un lunghissimo conflitto armato che ha provocato quasi 220 mila morti, migliaia di desaparecidos e  sfollati per un totale di otto milioni di vittime. 


Giorni e giorni passavano in un secondo e minuti duravano un’eternità. Durante il mio soggiorno in Colombia il senso del tempo si è trasformato quando il mio sguardo si è posato sulla vita de Los Montes de Maria. Ricordi di dolore che dilatano le ore e si fanno infinite mentre io penso se sia facile o difficile trovare definizioni comuni di violenza, io che da siciliana guardo per la prima volta questo nuovo mondo.  Erano impressionanti le conversazioni con il professor L., mentre tutti i media cercavano buoni e cattivi, noi passavamo ore a analizzare le dinamiche del conflitto e non solo. Io gli parlavo della Sicilia, di quanto fossi innamorata di quella terra dal sapore amaro, dove di violenza sono fatte le cose. Lui mi parlava del lato umano di quella stessa violenza, non la giustificava ma la riconosceva come frutto di un dolore comune a tutti i colombiani. Il dolore che ti dà l’ingiustizia, la disuguaglianza, il potere quando si fa oppressione.
Insieme abbiamo osservato il silenzio per tutte le vittime nelle sere fresche e solitarie di questi paesini. Da lui ho appreso quanto il concetto di vittima fosse ampio e non mi dimenticai più della storia dei carnefici nè della forza di quelli che adesso chiamavamo “sopravvissuti”, cioè tutti coloro che hanno subito il conflitto ma hanno resistito. Ho guardato negli occhi chi è sopravvissuto, abbiamo condiviso colazioni, pranzi e serate danzanti. Ho ascoltato le loro storie, devo trattenere le lacrime, allontanarmi dal pc ed avvicinarmi con il pensiero alle loro voci per poter scrivere. In quanto sopravvissuti, è così che voglio chiamarli ed affermarli, in loro riposa a volte un silenzio complice e altre una resistenza umana a una violenza che io ho sentito umana sebbene orribile e macabra.


Ne Los Montes de Maria, ci si è nascosti per troppo tempo, rifugiati nel terrore paralizzante, nella fuga che libera e che allo stesso tempo scaraventa nel buio. La mia amica S. mi ha raccontato con dolore tutte le volte in cui ha dovuto lasciare casa nei suoi soli 22 anni. Tutto ricominciava da capo, la situazione si faceva invivibile, e dovevano andar via. Quando scapparono la prima volta non ebbero il tempo di afferrare nulla. L’esercito stava in cima alla montagna e i paramilitari volevano conquistare il paesino. Tutti quella notte lo lasciarono. Sotto una pioggia battente la piccola S. con la madre e i fratelli si rifugiarono nel monte. Poi il buio. Mangiavano pasta e cipolla per sopravvivere ed erano ospiti da una signora che li accolse in casa senza nemmeno conoscerli. Adesso dopo varie vicissitudini, hanno vinto una casa costruita dall’Unione Europea per le “vittime” in un quartiere fangoso del municipio di Ovejas.

Io sono entrata in punta di piedi nelle loro vite nascoste che gridano per i diritti ed ho subito ballato. Al ritmo dei loro traumi, al suono delle loro battaglie, ascoltando risate e lacrime.

I pavimenti sono di cemento cosi come dalle mura emerge lo scheletro della povertà. Nulla da dipingere, solo l’esterno ha un colore rosa acceso. La cucina ha qualche stoviglia di fortuna e il bagno un secchio per la doccia. Nei 5 giorni passati con loro,  non è mai mancato un piatto per i figli dei vicini. Loro possono accendere il gas 2 volte al giorno, altri solo una volta.
Mi vennero in mente forti le parole del prof, le storie di queste persone meritano di essere conosciute, vai, raccoglile, torna con vite vere che parlino di resistenza. In realtà era preoccupato per me, straniera, sola e avventuriera, mi chiamava tutti i giorni per controllare che tutto andasse bene, le sue parole mi infondevano coraggio e con quello continuai a scrivere.
La madre di S. mi portava la papaya a letto tutte le mattine, mi diceva che un giorno l’avrei ripagata semmai fosse riuscita a venire in Europa. Era arrabbiata, perchè alle “vittime” non era stato dato il giusto risarcimento. Pochi pesos una tantum senza nessun programma che potesse far ripartire le loro economie.
Probabilmente non verrà mai in Sicilia ma il ricordo di questa donna forte che continua a combattere per i diritti, che dà tutto ciò che ha pur avendo poco resterà indelebile.
____________________



LORENZA STRANO - Appassionata di giornalismo e viaggi, instancabile volontaria per diverse associazioni e organizzazioni locali e internazionali, Lory Strano si è lanciata dopo la triennale in comunicazione nel mondo della cooperazione internazionale. Nel 2016, anno di conseguimento della laurea magistrale in Cooperazione e Sviluppo, è passata dal lavorare per una Ong ambientalista in Spagna a fare la ricercatrice per una università in Sud America. L’ultima tappa è stata la Colombia,  da dove racconta l’esperienza di una siciliana alle prese col mondo dei diritti umani in un paese lacerato dal conflitto e con tutte le carte in regole per fare la storia con il processo di pace. 

martedì 13 febbraio 2018

Che idea abbiamo sulla prostituzione?

Il Naga, associazione di volontariato laica e apartitica impegnata a Milano dal 1987 nella tutela dei diritti di tutti i cittadini stranieri, rom e sinti senza discriminazione alcuna, promuove, attraverso i volontari dell'unità di strada "Cabiria",  un breve questionario che ha l'obiettivo di sondare l'opinione pubblica rispetto al tema della prostituzione.

La compilazione del questionario, per i volontari del Naga, sarà importantissima per poter progettare interventi che garantiscano e promuovano un'informazione corretta, oltre che per elaborare una ricerca sociologica sul tema. 

L'Unità di strada "Cabira" è composta da una trentina di volontari del Naga che, grazie anche all'utilizzo delle lingue straniere (soprattutto spagnolo, inglese e portoghese), incontrano persone provenienti dalle più svariate parti del mondo, promuovendo il diritto alla salute in contesti disagiati della periferia milanese dove prolifera lo sfruttamento della prostituzione. 

Come l'associazione "Le Donne di Benin City" (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo che puoi leggere cliccando qui), il Naga, si occupa, a Milano, di prevenzione ed informazione sanitaria, legale e sociale, al fine di favorire l'accesso ai servizi del territorio delle persone che si prostituiscono e di promuovere la conoscenza e rafforzare la consapevolezza dei propri diritti e della legislazione italiana in materia di prostituzione ed immigrazione.

Il questionario è anonimo, puoi compilarlo cliccando qui

Per la buona riuscita del questionario, è importante rispondere non cercando informazioni su internet, non si tratta di un test, ma di un'indagine.

Per maggiori informazioni su Naga clicca qui

sabato 13 gennaio 2018

Al Consultorio MIF si parla di AFFIDO

Le attività del Consultorio dei diritti MIF riprendono, nel 2018 con la rubrica "Storie di persone, storie di diritti, storie che hanno fatto la storia" in cui alcune personalità, che nella città di Palermo, si sono distinte per aver sostenuto e portato avanti i diritti dei più deboli, si raccontano davanti alle telecamere del Consultorio dei diritti MIF.

Una chiaccherata informale e accogliente dove poter conoscere in maniera più approfondita la persona intervistata, conoscendo aspetti del proprio percorso di vita che, nei contesti pubblici di tutti giorni difficilmente vengono fuori.

Oggi i volontari del Consultorio dei diritti MIF sono andati a trovare MARINELLA GOVERNALE, operatrice sociale che a Palermo si è stata una delle prime persone ad aver promosso fortemente i diritti dei minori e della famiglia, Marinella, nella nostra intervista, ci racconta la sua storia, le sue battaglie e la sua famiglia composta da un figlio adottivo, Francesco e da un figlio naturale, Roberto, presente anche lui durante l'intervista.