Il mio corpo assorbiva stanchezza e frustrazioni. Stroncata dal caldo, dalla mancanza di acqua, bevevo la pioggia, mi adeguavo a tutto e non smettevo di andare. Prezzi da contrattare, autobus di fortuna, taxi illegali da condividere con i locali. Non era mica un viaggio alla ricerca di sè, non c’era niente di egoista, volevo solo addentrarmi nelle storie di questa gente dalle mille sorprese e - come loro dicevano spesso – portarle al mondo affinchè conosca chi sono i montemariani.
Ad un certo punto sentii che la storia degli altri cominciava ad essere un po’ mia e che la mia storia, una siciliana con tutti i sogni ancora in volo, pezzi di un puzzle da riordinare, che si avventura li dove nessuno consiglia, si faceva interessante. Annotai tutto ciò che potevo per restituire la cronaca di quel viaggio.
Strade di LOS MONTES |
Partii da Cartagena un sabato mattina caldissimo, le gambe andavano sole guidate dall’emozione. La missione era catturare tutte quelle immagini che riflettevano l’altra faccia di una zona segnata dalla sofferenza e dall’abbandono. Volevo parlare con artisti, scrittori, talenti nascosti, annotare storie di resistenza e buone pratiche.
Il cantante Manuel |
La madre, anche lei cantante, mi racconta che per una serie di processi che aveva iniziato nelle zone rurali, insegnando musica ai ragazzi, era stata minacciata e dovette lasciare tutto. Si rifugio a Bogotà con i figli, vivendo di musica in strada. Dopo la fine del conflitto tornarono a San Juan, cercando di tirare avanti anche se qui non hanno più nulla, solo una casa di legno e la loro voce.
Amache di San Jacinto |
I soldi quasi non bastano e l’età che avanza richiede l’assistenza della figlia che trovo ad aiutarli. Al mattino ci svegliamo tutti presto e mentre facciamo colazione con name() e formaggio la piccola nipotina va con i bidoncini vuoti verso la strada dove intanto si è fermato il camion dell’acqua. In quella zona infatti non c’è acquedotto e l’acqua bisogna comprarla ogni giorno. Per la bambina è una routine, normale che un diritto venga trasformato in questo gioco mattutino. È felice di avermi lì e mi chiede aiuto con l’inglese.
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LORENZA STRANO - Appassionata di giornalismo e viaggi, instancabile volontaria per diverse associazioni e organizzazioni locali e internazionali, Lory Strano si è lanciata dopo la triennale in comunicazione nel mondo della cooperazione internazionale. Nel 2016, anno di conseguimento della laurea magistrale in Cooperazione e Sviluppo, è passata dal lavorare per una Ong ambientalista in Spagna a fare la ricercatrice per una università in Sud America. L’ultima tappa è stata la Colombia, da dove racconta l’esperienza di una siciliana alle prese col mondo dei diritti umani in un paese lacerato dal conflitto e con tutte le carte in regole per fare la storia con il processo di pace.
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